“Molte fedi sotto lo stesso cielo”: mettiamo al primo posto il «noi»

di Lorenzo Fazzini

 

 

 

Avvenire

 

 

 

 

 

 

Ottanta appuntamenti in città, un’altra quarantina sparsi in otto centri della provincia. Ben 13 sezioni tematiche, quattro appuntamenti teatrali, altrettanti eventi legati a film, 1500 persone radunate in 110 posti fisici per discutere di un libro dell’anno, Nel cantiere dell’educare, a firma della sociologa Chiara Giaccardi e del teologo Armando Matteo. I numeri di Molte fedi sotto lo stesso cielo, la rassegna culturale promossa dalle Acli di Bergamo, stanno a dimostrare la maturità raggiunta da uno degli appuntamenti culturali più significativi che il mondo cattolico sa esprimere a livello italiano.

 

Sotto l’attenta regia di Daniele Rocchetti, ideatore e curatore dell’iniziativa, l’edizione 2021 della kermesse si presenta con un titolo tratto da una poesia di Mariangela Gualtieri, 'Diremo io o noi? Sentieri per varcare la notte'. «Un titolo che è anche un programma – spiega Rocchetti –. Ciò che è accaduto con la pandemia chiede alle nostre comunità impaurite la sfida della costruzione condivisa e comunitaria. La storia ci ricorda che più è profonda la crisi più è forte la tentazione di ricercare la salvezza individuale, con il rischio che il 'si salvi chi può' si traduca in un 'tutti contro tutti', come ci ha ricordato papa Francesco nella Fratelli tutti. In realtà, non è così. Siamo davvero tutti sulla stessa barca e ci si salva solo insieme».

 

Ricchissimo, come si diceva, il programma che si aprirà l’8 settembre con un dialogo tra il fondatore di Slow Food Carlo Petrini e il gesuita economista Gaël Giraud, direttore del Centro per la giustizia ambientale della Georgetown University di Washington. Molto attraente la sezione 'Narrazioni' con un’alternanza tra eventi in streaming sulla pagina moltefedi.it e in presenza: il 9 settembre dialogo online tra il presidente dell’Europarlamento David Sassoli e il sondaggista Nando Pagnoncelli su 'Quale racconto di Europa è possibile oggi?'; il 10 intervento dello scrittore, e firma di 'Avvenire', Alessandro D’Avenia al teatro Donizetti; il 14 la parola (via streaming) all’islamologo Gilles Kepel su 'Le religioni e la sfida della convivialità delle differenze'; ancora online il 15 Leonardo Boff che interverrà su 'Per un’etica della madre terra'. Il 20 invece, nella Basilica di S. Maria Maggiore, il cardinale Gianfranco Ravasi terrà una lectio su 'Diremo io o noi? Sentieri per varcare la notte'.

 

«Attraverso l’incontro con pensatori di ogni fede e cultura, vorremmo capire se siamo in grado di assumere la sfida di passare dall’'io' al 'noi' – afferma Rocchetti –. I problemi e le crisi del nostro tempo obbligano a pensare in un orizzonte planetario e a lungo termine. Il dramma è che la politica rischia di guardare i risultati immediati, senza una visione di lungo periodo. Serve pensiero, coraggio, scelte. Noi di Molte Fedi pensiamo che sia urgente abitare la complessità e che l’educazione sarà il terreno cruciale dove si giocherà la partita per realizzare il cambiamento di paradigma che il nuovo tempo esige».

 

Tra gli altri ospiti si segnalano lo psicoanalista Massimo Recalcati (12 ottobre) intervenire su 'Il grido di Giobbe', e il filosofo Massimo Cacciari l’11 novembre su 'Scienza e coscienza oggi'. Particolarmente vivace la sezione dedicata alla Geopolitica con le conferenze di Paolo Magri, vicepresidente dell’Ispi (6 ottobre), di Alessandra Smerilli, sottosegretaria del Dicastero pontificio per lo sviluppo integrale (13 ottobre) e dell’ex ministro Fabrizio Barca (20 ottobre). Da segnalare la lezione del teologo franco-tedesco Christoph Theobald su 'Papa Francesco e il futuro della Chiesa', prevista online il 23 novembre. Completano il programma alcuni focus sulle principali religioni mondiali (ebraismo, islam e buddismo) che danno ragione del titolo della rassegna bergamasca. Per informazioni su iscrizioni e partecipazione, www.moltefedi.it, moltefedi@aclibergamo.it.