Lunedì 21 dicembre

Verbo della settimana: NASCERE

Lunedì 21 DICEMBRE

Ct 2, 10-13

Ora l'amato mio prende a dirmi:
«Àlzati, amica mia,
mia bella, e vieni, presto!
Perché, ecco, l'inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n'è andata;
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
Il fico sta maturando i primi frutti
e le viti in fiore spandono profumo.

 

Lc 1, 39-45

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

 

 

 

 

COMMENTO DI DON GIOVANNI NICOLINI

 

Con una certa ironia, noi rimproveriamo Maria di Nazareth, che appena rimasta incinta, si fa a piedi un lunghissimo viaggio per andare a trovare questa sua vecchia parente, rimasta incinta da vecchia, felice e nascosta, e per partecipare assieme a lei del dono che entrambe hanno ricevuto. È bellissimo che si tratti di due figure femminili, è bellissimo che si tratti di due figure materne. È un grande invito a una reinterpretazione della vita, come comunione d’amore e amicizia, impegno a far crescere i nostri connotati di amicizia, relazione, confidenza, e soprattutto la bellezza di una buona notizia comunicata bocca a bocca, voce a voce, cuore a cuore. Quindi c’è il grande annuncio ufficiale del Vangelo. Il grande insegnamento della Chiesa, ma poi meravigliosa e assolutamente essenziale questa comunicazione evangelica tra le persone nell’amicizia, nella confidenza, nella parentela e in tutte le altre occasioni in cui ci si incontra. Abbiamo da comunicarci che ognuno di noi porta in sé il meraviglioso mistero di Dio, e che questo mistero di Dio è splendido comunicarlo.

BABETTE - Cibo per lo Spirito

Nulla è in regalo, tutto è in prestito.
Sono indebitata fino al collo.
Sarò costretta a pagare per me
con me stessa,
a rendere la vita in cambio della vita.

E' cosi che stanno le cose,
il cuore va reso
e il fegato va reso
e ogni singolo dito.

E' troppo tardi per impugnare il contratto.
Quanto devo
mi sarà tolto con la pelle.
Me ne vado per il mondo
tra una folla di altri debitori.

Su alcuni grava l'obbligo
di pagare le ali.
altri dovranno, per amore o per forza,
rendere conto delle foglie.

Nella colonna dare
ogni tessuto che è in noi.
Non un ciglio, non un peduncolo
da conservare per sempre.

L'inventario è preciso
e a quanto pare
ci toccherà restare con niente.

Non riesco a ricordare
dove, quando e perché
ho permesso di aprirmi
quel conto.

Chiamiamo anima
la protesta contro di esso.
E questa è l'unica cosa
che non c'è nell'inventario. 

 

Wislawa Szymborska - Nulla è in regalo

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