Giovedì 24 dicembre

Verbo della settimana: NASCERE

GIOVEDì 24 DICEMBRE

Sal 88

Canterò in eterno l'amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

 

Lc 1, 67-79

In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
«Benedetto il Signore, Dio d'Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall'alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace».

 

 

 

 

 

 

COMMENTO DI DON GIOVANNI NICOLINI

 

Quello che oggi Zaccaria ci comunica è quell’elezione della povertà che è l’atto rivoluzionario di Dio rispetto a tutto quello che pensano le filosofie e che tante volte ci hanno detto certi catechismi non del tutto giusti. È importante ricordare che non si va in paradiso perché ce lo meritiamo ma perché Dio ci ama. E amando Dio tutti, ha un’attenzione privilegiata per i piccoli, per i poveri e per i peccatori. Il Signore ama i peccatori. E quindi ama tutti gli uomini e tutte le donne della terra. Per me è difficile pensare che ci sia qualcuno che sarà condannato. Perché penso che la misericordia di Dio non ceda. E che quindi fino all’ultimo istante della storia andrà alla ricerca dei suoi figli perduti per poterli riconoscere e poterli abbracciare con gioia, e poterli portare con sé.

PAROLE DI CANTAUTORE

Roberto Vecchioni - Figlia

Sapeva tutta la verità
Il vecchio che vendeva carte e numeri
Però tua madre è stata dura da raggiungere
Lo so che senza me non c'era differenza

Saresti comunque nata
Lei ti avrebbe comunque avuta
Non c'era fiume quando l'amai
E non era propriamente ragazza

Però penso di avere fatto del mio meglio
Così a volte guardo se ti rassomiglio
Lo so, lo so che non è giusto
Però mi serve pure questo

Poi ti diranno che avevi un nonno generale
E che tuo padre era al contrario un po' anormale
E allora saprai che porti il nome di un mio amico
Di uno dei pochi che non mi hanno mai tradito
Perché sei nata il giorno che a lui moriva un sogno

E i sogni, i sogni
I sogni vengono dal mare
Per tutti quelli
Che han sempre scelto di sbagliare

Perché, perché vincere significa accettare
E se arrivo vuol dire che a qualcuno può servire
E questo, lo dovessi mai fare
Tu, questo, non me lo perdonare

E figlia, figlia
Non voglio che tu sia felice
Ma sempre contro
Finché ti lasciano la voce

Vorranno la foto col sorriso deficiente
Diranno: "Non ti agitare, che non serve a niente"
E invece tu grida forte
La vita contro la morte

E figlia, figlia
Figlia sei bella come il sole
Come la terra
Come la rabbia, come il pane

E so che t'innamorerai senza pensare
E scusa, scusa se ci vedremo poco e male
Lontano mi porta il sogno
Ho un fiore qui dentro il pugno.

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