Le elezioni americane e i compiti a casa degli europei

Le elezioni americane e i compiti a casa degli europei

da ISPI



Sarà una lunga notte…e come andrà a finire, chi vincerà tra Harris e Trump? Il dibattito sulla previsione del risultato delle elezioni americane è interessante e appassionante, ma in Europa appare – come certe discussioni prepartita – piuttosto vano, soprattutto perché noi alle urne non ci andremo. Il risultato di quelle elezioni ci riguarda molto, ma non avremo voce in capitolo sul voto. Invece l’avremo dopo, sulle sue conseguenze internazionali. Allora, dopo la lunga notte in attesa (forse inutile) di un verdetto, meglio prepararsi a un lungo mese di novembre (e speriamo non anche dicembre). I tempi supplementari rischiano di essere un periodo critico che spargerà altro veleno mischiato all’inchiostro di procedure formali che sembreranno lontane dal concreto esercizio della democrazia. Questo soprattutto se, come sembra, Trump non vorrà accettare un eventuale risultato per lui negativo.

 

 

Cosa succederà dopo il voto

 

Si potrebbe dunque prospettare una lunga e astiosa coda postelettorale legata anche a un sistema di voto complesso e che può apparire arcaico. Dovremo tenerne conto, anche perché esso è legato alle origini della democrazia americana e al modo in cui si sono formati gli Stati Uniti. Questo non solo perché può essere probabile che il candidato con il maggior numero di voti popolari sia soccombente (possibilità, peraltro, non del tutto da escludere anche col sistema elettorale italiano), ma soprattutto per il ruolo dei Grandi Elettori ed il loro collegamento con gli Stati. Il peso dei singoli Stati, con norme che differiscono tra l’uno e l’altro, è legato alle caratteristiche del federalismo americano ed all’esigenza di garantire alle componenti locali una forza per bilanciare il potere di Washington. La dialettica tra centralismo dell’Unione e ruolo fondante degli Stati che la compongono con le sue antiche soluzioni rappresenta un precedente per le dinamiche istituzionali dell’Unione Europea, che vede il ruolo degli Stati prevalente nel Consiglio Europeo e quello dei popoli nel Parlamento. Ecco perché si guarda ai risultati di pochi, sette, Stati cruciali. Tra loro la Pennsylvania, lo Stato che con Filadelfia è all’origine dell’indipendenza americana, probabilmente determinante. Ma occorrerà andare più nel dettaglio e potrebbe essere decisivo il risultato di alcune contee.

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