La storia di Anna

LA STORIA DI ANNA

 

Anna è una ragazza nigeriana vittima di tratta, arrivata in Italia più di dieci anni fa. Dopo alcuni anni la giovane aveva avuto un figlio e si era stabilita a Verdellino. Qui è venuta in contatto con la Onlus Micaela, che si occupa di sostenere l’emancipazione di donne vittime di tratta e sfruttamento, che nel luglio 2021 l’ha presa in carico.

 

L’Onlus ha contattato il circolo Acli di Ciserano, con cui si è iniziato a pensare un percorso di accompagnamento al lavoro che aiutasse Anna a raggiungere l’autonomia. Il circolo ha perciò aiutato la ragazza a scrivere un curriculum e ha chiesto l’intervento della Rete Lavoro Acli, che ha contattato la parrocchia di Verdellino. La parrocchia, infatti, gestisce un asilo è si è resa disponibile a inserirvi la ragazza come addetta alle pulizie nell’asilo. Micaela ha quindi contattato il comune di Verdellino tramite l’assistente sociale per ottenere supporto al progetto. Si è stabilito che Acli e Micaela avrebbero compartecipato l’indennità di tirocinio, mentre il Comune avrebbe finanziato i contributi INAIL.

 

Il tirocinio è cominciato nel novembre del 2021 ed è durato tre mesi, con una formula part time di poche ore a settimana, che permettesse alla ragazza di prendere familiarità gradualmente con il suo nuovo. Anna si è inserita bene nella mansione di pulizie, tanto che, una volta finito il tirocinio, Micaela e il circolo Acli hanno riflettuto sull’opportunità di attivare per la ragazza una borsa lavoro più lunga, che le consentisse di specializzarsi ulteriormente. Acli Rete Lavoro è riuscita quindi a individuare un hotel di Bergamo con cui attivare una borsa lavoro di cinque mesi, da fine maggio 2022 a fine ottobre 2022, con un orario di 24 ore settimanali. L’importo è stato nuovamente compartecipato da Acli e da Micaela. Anna ha accettato la proposta e ha svolto il suo lavoro con cura, al punto che al termine della borsa l’albergo l’ha assunta a tempo indeterminato con orario part time. Ora Anna riesce a mantenere dignitosamente sé stessa e il suo bambino, anche se gestire l’inflazione con un lavoro part time non è semplice.