Perché un leader non è un capo-che-comanda
Ma una guida che riesce ad attivare, attraverso l'esempio imitabile, quelle energie pro-sociali già presenti negli altri membri del suo gruppo.
Articolo de Il Sole 24 Ore
di Vittorio Pelligra | 20/06/2022
La presenza di un leader che possa non tanto comandare, nel senso comunemente assegnato a questo termine, quanto piuttosto dare l'esempio, è uno di quegli elementi che fa aumentare il livello di cooperazione nei gruppi.
Se osserviamo, infatti, il comportamento, per esempio, in un processo di produzione volontaria di un bene pubblico – caso classico di dilemma che mette a dura prova la spinta a cooperare – vediamo che quando un membro del gruppo può muovere per primo e dare l'esempio il livello di cooperazione è generalmente maggiore di quello che si osserva in assenza di un leader.
La ragione è che in questi casi le scelte di tutti gli altri membri sono fortemente correlate con le scelte del leader, cioè l'esempio diventa di ispirazione e viene, generalmente, seguito da tutti gli altri membri del gruppo.
Foto: Il Sole 24 Ore