Zelensky chiedeva l’invio di caccia da combattimento da oltre un anno, fino a oggi senza successo. In seguito all’invasione della Russia in Ucraina i paesi occidentali hanno sostenuto lo sforzo bellico ucraino con l’invio di armi, munizioni e sistemi di difesa, ma sono stati generalmente più restii a mandare mezzi più consistenti e offensivi, come carri armati e caccia. Lo scorso gennaio però le pressioni di Zelensky avevano raggiunto un primo risultato, quando Germania e Stati Uniti avevano acconsentito a mandare 45 carri armati da combattimento all’Ucraina. Adesso l’apertura di Biden è avvenuta anche in ragione della volontà di alcuni alleati, come Regno Unito e Paesi Bassi, che di recente avevano formato una “coalizione internazionale” per fornire gli F-16 all’esercito ucraino.
Il Post | 20 maggio 2023
Perché l’apertura degli Stati Uniti sugli F-16 all’Ucraina è importante
Joe Biden ha detto che non si opporrà ai paesi che vogliono inviare i caccia, mettendo a disposizione anche personale per l'addestramento
Al G7 di Hiroshima, in Giappone, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che non si opporrà agli alleati occidentali che vorranno inviare i jet militari di fabbricazione americana F-16 all’Ucraina. Ha anche aggiunto di essere disponibile a mandare personale per addestrare l’esercito ucraino a pilotarli. La notizia è stata anticipata sui media americani venerdì sera e poi confermata dal consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, l’ha accolta con entusiasmo: sabato mattina è atterrato proprio a Hiroshima per partecipare al G7, il gruppo informale di alcuni dei più importanti paesi democratici e industrializzati del mondo.