Per i profughi afgani i problemi non sono ancora finiti

di Annalisa Camilli | Mercoledì 8 settembre
 
 
 
Internazionale
 
 
 

Aveva deciso di tornare in Afghanistan nel 2016, dopo sette anni in Italia e la laurea in economia e gestione aziendale all’università di Trento: M.A. era sicura che avrebbe potuto mettere a frutto gli studi nel suo paese di origine e mai avrebbe pensato di essere costretta a fuggire di notte con i due figli, il marito e il fratello, dopo aver distrutto tutti i documenti che riguardavano il suo lavoro come dirigente al ministero delle finanze afgano. “Il mio sogno di avere una vita in Afghanistan rimarrà tale, ero tornata perché volevo essere utile al mio paese, ma non è stato possibile”, afferma.

 

Ha 32 anni ed è originaria della provincia di Ghazni, la incontro i primi giorni di settembre, nella tendopoli di Avezzano, in Abruzzo, gestita dalla Croce rossa e dalla Protezione civile, prima che sia trasferita in un centro di accoglienza in Campania. È arrivata in Italia cinque giorni prima del nostro incontro grazie al ponte aereo che da Kabul ha portato in Italia più di cinquemila persone quando i taliban hanno preso il potere nel paese. Ora si sente finalmente al sicuro dopo settimane passate a nascondersi in casa, senza viveri, con il terrore di essere uccisa per la sua collaborazione con i governi occidentali e con l’esecutivo di Ashraf Ghani.

 

 

 

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO

Verso le elezioni europee

Verso le elezioni europee

I due percorsi al via dal 5 aprile
Il messaggio di Pizzaballa

Il messaggio di Pizzaballa

Campagna tesseramento 2024

Campagna tesseramento 2024

Patronato ACLI Bergamo cerca un operatore in ambito previdenziale e assistenziale

Patronato ACLI Bergamo cerca operatori

Sede di lavoro: provincia di Bergamo
Convegno su lavoro e vulnerabilità

Convegno su lavoro e vulnerabilità

Venerdì 15 marzo al Centro Congressi di Bergamo. Guarda il video