Conclusa all'alba alla basilica di San Francesco l'edizione straordinaria della manifestazione del movimento pacifista nell'anniversario dell'invasione dell'Ucraina. "Cessate il fuoco e negoziati"
 

Mancano cinque minuti alle sei del mattino - e ancora una mezz'ora all’alba - quando, tra i portici della piazza Inferiore di San Francesco, il bagliore delle fiaccole annuncia l’arrivo ad Assisi della Marcia della pace. Un migliaio di coraggiosi ha percorso nel buio della notte oltre 20 chilometri di strada. Sono partiti poco dopo la mezzanotte da Perugia, nei primi minuti di questo 24 febbraio, primo e doloroso anniversario dell’invasione russa in Ucraina, per dire “No alle guerre”, come recita lo striscione nero che apre questa manifestazione straordinaria. E' il culmine delle iniziative in 100 città italiane di Europe for peace, il cartello di associazioni, enti locali e sindacati che compongono il movimento per la pace. E si chiudono domani sera in piazza del Campidoglio a Roma con una fiaccolata.

 

Alla partenza ai Giardini del Frontone di questa marcia straordinaria, notturna e fortemente simbolica arrivano ragazzi, anziani, suore, frati, sindaci con la fascia tricolore. Ci sono anche due giovanissime ragazze ucraine strette nella loro bandiera. Tutti chiedono ancora una volta a una politica sorda, distratta e incosciente di attivare la diplomazia per un cessate il fuoco, propedeutico a una conferenza di pace. Vogliono che l'Italia e l'Europa abbandonino la scorciatoia pericolosa e a senso unico delle armi. Tante le bandiere arcobaleno, come quella lunga venti metri che segue la testa del corteo. E poi quelle delle Acli (c'è il presidente Emiliano Manfredonia), dell'Anpi, di Emergency, e i gonfaloni degli enti locali.

 

Flavio Lotti, il coordinatore della Marcia, ha una coccarda con i colori dell'Ucraina appuntata sul petto e da Perugia dà il via. Nella notte umida e fredda (fortunatamente non troppo) si cammina alla luce delle fiaccole, in un'atmosfera suggestiva e intensa. Il pensiero va a chi da un anno vive notti da incubo, tra gli allarmi antiaerei, senza luce e senza riscaldamento. Nel buio della ragione. Il corteo sfila per Ponte San Giovanni, Collestrada, Bastia Umbra. La strada è lunga e le fiaccole pian piano si consumano.