di Alberto Chiara | Lunedì 11 ottobre
Famiglia Cristiana
«I confini non esistono in natura. Sono convenzioni che quando diventano frontiere invalicabili generano ingiustizie, violenze e guerre». Ragiona dell'ultima notizia rilanciata da Bruxelles mentre è in viaggio verso la Puglia di Tonino Bello, don Luigi Ciotti.
Dodici membri dell'Unione europea (Austria, Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Polonia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia e Repubblica Slovacca), in una lettera indirizzata alla Commissione di Bruxelles, hanno chiesto alle istituzioni comunitarie di finanziare la costruzione di "protezioni" alle frontiere «per evitare», sostengono, «piuttosto che affrontare in seguito, le gravi conseguenze di sistemi migratori e di asilo sovraccarichi e capacità di accoglienza esaurite, che alla fine influiscono negativamente sulla fiducia nella capacità di agire con decisione quando necessario». «Allo stesso tempo», si legge ancora in un passaggio del documento, «queste soluzioni europee dovrebbero mirare a salvaguardare il sistema comune di asilo riducendo i fattori di attrazione ('pull factors')».
«Lo aveva già denunciato don Tonino Bello nel 1992», dichiara a Famiglia Cristiana don Luigi Ciotti: «la politica rischia di ridursi a regolatrice di interessi, affermò allora, temendo che l'Europa crescesse sempre più come "cassa" e non come "casa" comune, e che il Vecchio Continente da terra di fratelli si trasformasse in terra di mercanti senza cuore. È bene sapere che la Terra miusra 13 mila chilometri di diametro, ma ne conta già oggi circa 16 mila di barriere, muri, fili spinati. Vogliamo continuare a creare divisioni?».