di Vittorio Pelligra | Martedì 28 settembre
IlSole24Ore
Scriveva Adam Smith nella sua “Ricchezza delle Nazioni” che «Chi offre ad un altro un affare di qualsiasi tipo, si propone di fare questo: dammi ciò che voglio, e avrai ciò che vuoi. Questo è il significato di ogni simile offerta; ed è in questo modo che otteniamo gli uni dagli altri la maggior parte di quei buoni uffici di cui abbiamo bisogno. Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo la nostra cena, ma dal rispetto che hanno per il loro interesse».
Questo passaggio, giustamente famoso, viene spesso citato per criticare l’antropologia smithiana apparentemente basata in maniera esclusiva sull’idea di autointeresse; in realtà quella stessa frase mette in luce un altro elemento fondamentale del pensiero economico moderno: la mano invisibile del mercato funziona bene solo se gli scambi sono simultanei. Il mutuo vantaggio promesso da Smith si materializza in modo quasi automatico solo se tra il momento in cui io ti cedo quello che tu vuoi e tu mi cedi quello che io voglio, non passa che un istante. Ogni qualvolta, infatti, le due prestazioni, dare e avere, si distanziano tra loro nel tempo, allora sorgono dei problemi e uno scambio differito diventa sempre uno scambio incerto.