Tanti ascoltano ciò che papa Francesco continua a testimoniare, e lo fanno con attenzione vera e una gratitudine resa più forte dalla profondità coinvolgente, sebbene spesso scomoda, di ciò che dice. Eppure anche nella comunità credente ci sono voci, alcune con più garbo altre con più veemenza, che criticano il Papa per i continui interventi di carattere 'sociale': sulle povertà, sulle «inequità» e sulle disuguaglianze, sul Covid e sulle vaccinazioni, sulle immigrazioni, sulla solidarietà. E insistono nel rilevare che simili interventi, assolutamente giustificati in sé e per sé, starebbero benissimo sulla bocca di qualunque personalità internazionale (capi di Stato, alti rappresentanti dell’Onu, dell’Unione Europea o di diverse Ong) , ma non se ne percepisce il carattere propriamente ' cattolico '.
Un’omelia su Cristo riassumerebbe tutti i temi sociali e darebbe maggior conforto ai credenti. Ci possono essere anche limpidi intendimenti in queste osservazioni e nel loro preteso realismo, non si può non avvertire, però, che nel loro 'bacchettare' il Papa, esse appaiono fredde o addirittura raggelanti.