Da settimane e settimane assistiamo al dibattito politico sull’uso dei Recovery Fund. Addirittura, ora si paventa che questo dibattito arrivi a motivare una crisi del governo Conte. Si sono succeduti incontri, tavoli, vertici.
Non solo Renzi, ma anche tante altre voci – nella maggioranza e fuori – hanno valutato non sufficiente il piano proposto dal governo. Piano necessario per spendere (in cinque anni) i circa 200 miliardi di euro che ci arriveranno dall’Unione Europea.
Si tratta di voci interessate o di fondate preoccupazioni? Le critiche al governo sono solo strumentali e mirano in realtà ad altri obiettivi (cioè ad altri equilibri di potere)? Oppure sono motivate nel merito e trovano riscontro nei limiti del piano proposto da Conte? Stiamo per spendere bene questa occasione irripetibile o – come teme qualcuno – stiamo per disperderla in troppi rivoli, senza una visione coerente?
Ci pare che un’analisi nel merito dei documenti sia l’unica strada per tentare una risposta a questi dubbi.